La pesca e l’acquacoltura in Friuli Venezia Giulia
Condivisione del documento "La pesca e l'acquacoltura in FVG" durante la conferenza stampa del 21 dicembre 2016.
La conferenza stampa del 21 dicembre degli Assessori Panontin e Telesca è stata preceduta da una valutazione complessiva del settore della pesca e dell’acquacoltura. Nell’ambito del “tavolo tecnico” del CTI (centro tecnico informativo) composto dai Rappresentanti del CTI, del Servizio Sanità Pubblica Veterinaria, del Servizio Caccia e Risorse Ittiche della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’ARPA e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e del Comitato di Coordinamento costituito da Associazioni del settore della Pesca ed Acquacoltura, dei Consorzi di gestione, delle OP e delle cooperative, è stato condiviso il documento che si riporta integralmente.
La pesca e l’acquacoltura nel Friuli Venezia Giulia
Il settore della pesca e acquacoltura ha vissuto un anno particolarmente impegnativo per le Istituzioni, le Imprese, i consorzi e le Associazioni di categoria. E’ stato un anno di svolta sia per la conclusione della programmazione FEP e l’avvio, con notevole ritardo, delle discussioni relativa al nuovo Fondo Strutturale FEAMP sia per diversi eventi e norme che produrranno effetti nei prossimi anni.
Diamo atto alle Istituzioni Regionali, Giunta Regionale, Personale Regionale ed Enti Pubblici, di aver prestato molta attenzione alle problematiche settoriali e ricercate soluzioni finalizzate a consolidare l’economia ittica regionale.
Alcuni dati relativi ai Molluschi Bivalvi del Friuli Venezia Giulia riferiti all’anno 2015.
ATTIVITÀ | SPECIE | IMPRESE (N.) | ADDETTI (N.) | QUANTITÀ DI PRODOTTO (TON.) |
---|---|---|---|---|
Allevamento | Cozze | 16 | 42 | 2.500 |
Allevamento | Vongole veraci | 4 cooperative | Circa 150 così distribuiti: – le cooperative di servizio al settore associano circa 100 imprese di pesca; – le cooperative di lavoro e le società di produzione e quelle di servizio con 50 soci lavoratori/addetti. | 1.600 |
Pesca con sistema draga idraulica | Fasolari | 24 | 50 | 400 |
Pesca con sistema draga idraulica | Lupini, cannolicchi | 18 | 36 | Lupini 130 Cannolicchi 18 (dati in significativa diminuzione rispetto agli anni precedenti) |
Pesca manuale | Vongole veraci (in laguna) | 3 cooperative | Circa 20 | 60 |
Pesca subacquea | Vari MBV | 10 | 10 |
Alcuni dati relativi al pesce pescato in Friuli Venezia Giulia riferiti all’anno 2015.
DATI AGGREGATI 2015 | SOCI COOPERATIVE | DIPENDENTI | QUANTITATIVO PESCATO |
---|---|---|---|
Pesca con diversi attrezzi | 356 | 31 | 1.892 |
Azioni
1. SICUREZZA ALIMENTARE
Nel dicembre 2015 la maggioranza delle Associazioni del settore della Pesca e acquacoltura, Consorzi di gestione, Organizzazioni di produttori, Cooperative di servizio e di lavoro dei MBV, congiuntamente alla Direzione Centrale Salute, Integrazione socio-sanitaria e politiche sociali- servizio Sanità Pubblica Veterinaria, alla Direzione Centrale Attività Produttive, commercio, risorse agricole e forestali – Area risorse agricole, forestali e ittiche, all’ARPA, all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, hanno sottoscritto un nuovo protocollo di intesa finalizzato a incrementare l’attenzione e l’attività relativa ai controlli ad alle azioni finalizzate a tutelare la salubrità dei prodotti e della prevenzione della salute.
Il protocollo è stato ripreso ed è parte integrante delle DGR 2557/2015 e 816/2016.
In questo ambito è proseguita l’attività del Centro tecnico informativo (CTI) che funge da interfaccia fra Autorità di controllo (AC) e Operatori del settore alimentare (OSA).
La collaborazione emersa sia nell’ambito di un tavolo tecnico sia di incontri bilaterali, ha permesso di superare alcune problematiche emerse in fase operativa e di migliorare le azioni previste dalle procedure inserite nelle delibere precedentemente richiamate.
Da rilevare che il reciproco rapporto di fiducia fra AC e OSA consente di elevare il numero delle analisi condivise, determinando la complementarietà dei riscontri analitici in controllo ufficiale e quelle in autocontrollo effettuati presso laboratori accreditati e ciò a vantaggio del consumatore.
Le analisi consentono di valutare lo stato di salute delle acque marine, dell’ambiente, di analizzare anche il fitoplancton tossico presente nelle acque ed hanno uno scopo preventivo atto a costituire una banca dati da utilizzare per comporre l’analisi del rischio sulle produzioni molluschicole, armonizzazione le politiche produttive-ambientali-occupazionali e della salute pubblica.
Questo circolo virtuoso di analisi condivise, eseguite con metodiche accreditate, ha risollevato l’immagine del settore ed ha consentito di rafforzare i rapporti commerciali (es. capitolati che privilegiano le produzioni regionali) con la GDO.
L’attività risulta interessante per i commercianti e consumatori e dovrà essere utilizzata ai fini di un ulteriore marketing territoriale e promozionale.
2. COORDINAMENTO
Da alcuni anni le Associazioni maggiormente rappresentative del settore ittico hanno costituito, assieme ai Consorzi di gestione ed alle maggiori cooperative, un tavolo di coordinamento al quale vengono discussi i principali temi di interesse per il settore della pesca e dell’acquacoltura, vengono condivise le posizioni per la gestione relazionale interna (pareri in occasione di proposte legislative e normative, valutazione di iniziative che incidono o potrebbero interferire con le attività di pesca e acquacoltura quali dragaggi e depositi di materiali in mare o laguna, armonizzazione delle attività nelle aree di interesse per più mestieri di pesca, aree di tutela e barriere sommerse, aree destinate all’allevamento ittico, aree di riattivazione produttiva, ….) ed esterne (con particolare attenzione al confronto attivato nella commissione consultiva pesca e verso altri fruitori del mare, in particolare darsene).
Il lavoro del tavolo di coordinamento viene riconosciuto e apprezzato dall’Amministrazione regionale, la quale a inizio anno ha incaricato il tavolo di redigere, raccogliendo le esigenze degli operatori e confrontandole con le normative, una proposta di regolamentazione per la pesca subacquea professionale, che è stata in seguito valutata positivamente da tutte le componenti presenti nell’ambito della Commissione consultiva pesca.
Attività simile è già stata svolta per la pesca della pannocchia o canocchia con le trappole, ed è prevista per la pesca della seppia.
Il tavolo di coordinamento ha anche attuato un monitoraggio presso gli operatori rispetto alle esigenze in ambito di sviluppo del settore per suggerire all’Amministrazione su quali misure del FEAMP concentrare i finanziamenti.
Il tavolo di coordinamento rientra fra le azioni supportate dalla regione con un finanziamento assegnato, previa selezione progettuale, alle Associazioni della pesca e acquacoltura.
3. ALTRE AZIONI DI PARTICOLARE INTERESSE PER GLI OPERATORI SETTORIALI
3.a Progetto seppia
La seppia è una delle principali specie catturate nel nostro mare ed è una delle risorse più importanti in special modo per la pesca con attrezzi fissi, quali nasse e reti da posta, in particolare durante la stagione primaverile. Il consorzio della piccola pesca artigianale (CO.GE.P.A.), con il supporto del tavolo, ha iniziato un progetto complessivo sulla risorsa e sulla sua gestione, tramite le seguenti azioni:
– attività di pesca scientifica per valutare l’effettiva data di prima presenza, in loco, correlata con la temperatura e la salinità delle acque, allo scopo di centrare meglio le date di inizio e fine campagna di pesca, regolamentate da decreti regionali;
– attività di ripopolamento, iniziata grazie ai fondi dei progetti ECOSEA (*) e FEP 2007-2013 realizzati attraverso i GAC FVG e poi continuati in maniera indipendente, che si svolge tramite la raccolta di uova da far schiudere in ambiente protetto dai predatori;
– studio di una proposta di regolamento di pesca da sottoporre all’Amministrazione regionale.
Anche queste attività rientrano fra le azioni supportate dalla Regione con un finanziamento assegnato, previa selezione progettuale, alle Associazioni della pesca e acquacoltura.
3.b Attività di riattivazione produttiva di molluschi bivalvi nel compartimento marittimo di Monfalcone
In base ai risultati ottenuti con il monitoraggio condotto a febbraio 2016 è stata pianificata e realizzata un’importante attività di riattivazione produttiva che ha coinvolto i tre Compartimenti Marittimi alto adriatici di Monfalcone, Venezia e Chioggia, che hanno siglato un accordo per realizzare uno spostamento di vongole dal Veneto al Friuli Venezia Giulia.
I controlli successivi alla Riattivazione Produttiva, effettuati nel periodo maggio-novembre 2016, non sono esaustivi e il dato definitivo sarà presente nel corso del primo semestre 2017.
Si auspica che ulteriori, future, attività di riattivazione produttiva possano concludere il processo di ripristino dei banchi naturali di vongola adriatica, consentendo nuovamente una pesca collettiva e commerciale gestita con refernece points di biomassa in linea con quelli indicati nel Piano di Gestione Nazionale (PGN) delle Draghe Idrauliche.
3.c FLAG
Il fondo strutturale FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) 2014-2020, con notevole ritardo rispetto all’avvio del periodo di programmazione, ha avviata una delle misure previste e precisamente il programma di interventi di Sviluppo sostenibile delle zone di pesca e di acquacoltura.
Il sostegno a tali aree avviene sulla base di un approccio di sviluppo locale partecipativo (CLLD – Community Led Local Development) ad opera dei così detti Gruppi di azione locale (FLAG – Fisheries Local Action Groups), cui viene richiesto di predisporre e gestire strategie di sviluppo locale a beneficio degli operatori del settore.
L’Amministrazione Regionale ha emanato un bando relativo alla partecipazione di gruppi locali all’elaborazione di un programma di attività. Le Associazioni hanno demandato ad Aries (Azienda speciale della CCIAA della Venezia Giulia) il ruolo di capofila di una Associazione Temporanea di Scopo per la raccolta delle esigenze e delle aspettative degli operatori e delle Istituzioni (in particolare Comuni rivieraschi). Nel corso dei mesi di agosto e settembre sono stati effettuati numerosi incontri finalizzati a raccogliere suggerimenti e da ciò è uscito un documento condiviso da diversi soggetti.
Il programma di attività è stato approvato dalla Regione e dallo Stato e quindi nei prossimi giorni verranno avviate le attività previste dal cronoprogramma.
3.d Nascita di una nuova OP
Anche nella pesca stanno assumendo sempre maggior importanza le Organizzazioni di Produttori, sia in termini di efficacia operativa sul controllo del prodotto, della sua valorizzazione e, di conseguenza, del prezzo dello stesso, sia in termini di destinatarie dei finanziamenti pubblici.
Abbiamo quindi intrapreso un percorso di formazione e consulenza per proporre la trasformazione delle attuali cooperative di servizio in Organizzazione Produttori, con lo scopo di non solo fornire il servizio di mercato, ma di valorizzare il prodotto pescato/allevato dai soci tramite la vendita e la trasformazione. Iniziato con seminari per i dirigenti, il percorso ha portato alla costituzione dell’OP Cooperativa Pescatori di Grado, in attesa, in questi giorni, di riconoscimento ministeriale.
4. ALTRE ATTESE
4.a
La gestione pubblica del settore e delle risorse prevede, oltre al Ministero, la presenza di un Distretto di Pesca dell’Alto Adriatico. Gli organi del distretto sono costituiti dalle Regioni, da una rappresentanza Ministeriale e un’area consultiva alla quale partecipano anche gli operatori e le loro rappresentanze.
Le competenze del distretto sono ancora modeste e gli operatori auspicano vengano incrementate.
4.b
Gli operatori settoriali guardano con molta attenzione gli sviluppi del Decreto Legislativo 201/2016 “Attuazione della Direttiva 2014/89/UE che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo”. I piani di gestione dello spazio marittimo che individuano la distribuzione spaziale e temporale delle attività e degli usi degli spazi marittimi comprendono anche le attività e le zone di pesca e acquacoltura ma coinvolgono tutte le attività economiche e le ricerche tecniche e scientifiche di altri settori che potrebbero sminuire la valenza del settore ittico.
Si auspica che il settore venga tutelato dal Comitato tecnico costituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e, in ambito regionale, prosegua la valutazione delle azioni che incidono sul settore sia nell’ambito della Commissione Consultiva Pesca sia negli altri tavoli di lavoro.
4.c
I pescatori che esercitano l’attività di pesca con le draghe idrauliche, tutti aderenti ad un Consorzio di Gestione del Compartimento Marittimo di Monfalcone, hanno un accordo con i Consorzi di Venezia e Chioggia per condividere per un triennio il numero delle imbarcazioni che effettuano la pesca dei fasolari e delle vongole e la co-gestione delle risorse.
Il precedente periodo di programmazione si conclude con il corrente anno e sono in corso azioni discussioni e valutazioni per il prossimo triennio che, in questa fase, non hanno individuata una soluzione condivisa.
Gli operatori stanno elaborando progetti che potrebbero essere supportati con finanziamenti FEAMP.
4.d Progetti coordinati di riattivazione produttiva dell’area
In seguito alla valutazione positiva delle esperienze pilota di ripopolamento e aggregazione ittica effettuate recentemente tramite i progetti ECOSEA (*) e GAC, ma anche basandosi su esperienze antecedenti, il comparto, in particolare la piccola pesca artigianale, sta valutando l’opportunità di dedicare permanentemente uno specchio di mare per l’implementazione delle risorse ittiche tramite zone marine protette e successiva gestione regolamentata di tale aree. Anche altri operatori, come il COGEMO, sono interessati ad una continuità nelle attività di riattivazione produttive dell’aree.
. IL tavolo di coordinamento si è impegnato a presentare, quindi, una proposta organica complessiva, che tenga conto delle esigenze e delle sinergie fra tutti i mestieri.
5. LO STATO DI AGITAZIONE DEL SETTORE
La pesca Italiana si trova a fronteggiare una grave crisi strutturale e alcuni recenti provvedimenti pongono ulteriori vincoli all’attività.
In particolare si evidenzia la non condivisione di alcune norme inserite nella Legge 154/2016.
Le proposte del settore vengono illustrate nell’allegato documento dell’ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane)
(*) Le Regioni dell’area Adriatica, Italiana-Croata-Albanese- hanno elaborato e realizzato un progetto denominato ECOSEA “Protezione, miglioramento e gestione integrata dell’ambiente marino e delle risorse naturali transfrontaliere”. In regione sono stati realizzate le seguenti azioni:
– Interventi per la tutela e l’incremento dello stock della seppia;
– Incremento della biodiversità mediante l’installazione di dispositivi di concentrazione ittica;
– Captazione e semina sperimentale di Modiolus barbatus (cozza pelosa o modiola) e di Ostrea edulis (ostrica piatta);
– Disseminazione, informazione e condivisione delle azioni pilota del progetto Ecosea.
Diversi operatori del settore ittico e della ricerca scientifica hanno partecipato all’esecuzione dei lavori e ora attendono risultati positivi conseguenti alle attività effettuate.