Milioni di peverasse per riattivare la speranza
Pesca e Ricerca insieme per l'ambiente in un innovativo piano di sviluppo.
Nel Friuli Venezia Giulia l’attività di pesca con il sistema “draga idraulica”, è esercitato da 42 imbarcazioni tutte aderenti al CO.GE.MO. di Monfalcone (Consorzio per la gestione della pesca dei molluschi bivalvi nel Compartimento Marittimo di Monfalcone, riconosciuto con D.M. 16 febbraio 2007). I principali prodotti raccolti sono la Chamelea gallina (vongola adriatica o peverassa) praticata da 18 pescherecci e Challista chione (fasolari) che interessa le restanti 24 imbarcazioni.
L’attività complessiva della raccolta della Chamelea gallina, dal 2009 ad oggi si è esponenzialmente ridotta a causa di susseguirsi di eventi negativi (comprese estese morie dall’origine sconosciuta e non imputabile ad elementi sanitari).
I principali effetti delle morie degli anni scorsi si sono tradotti in un impoverimento generale della risorsa lungo tutta la fascia costiera, sia degli esemplari di taglia commerciale, che di quelli di taglia sub commerciale e seminale. L’assenza di aree con elevata concentrazione di riproduttori ha spinto i rappresentanti del CO.GE.MO. Monfalcone unitamente a quelli omologhi dei compartimenti marittimi di Venezia e Chioggia ad incontrarsi, per promuovere una prima riattivazione produttiva sperimentale attraverso il ripopolamento di alcune aree del compartimento di Monfalcone con spostamento di prodotto proveniente dalla coste del Veneto.
Questa pratica, già sperimentata con successo lungo la fascia costiera del veneziano, ha fornito ottimi risultati, è quindi stata riproposta anche in Friuli Venezia Giulia grazie al coinvolgimento diretto delle istituzioni (Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Regione del Veneto, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), degli organismi di ricerca riconosciuti (Università degli Studi di Trieste, Agriteco S.c.), delle associazioni di categoria e delle imprese di pesca socie del Cogemo Monfalcone.
Nel mese di novembre 2015 il Dipartimento Scienze della Vita dell’Università di Trieste ha segnalato la necessità dell’avvio di provvedimenti urgenti per compensare la crisi degli stock, il Cogemo ha così individuato nell’istituto di Ricerca “Agriteco s.c.” il soggetto atto all’elaborazione del progetto di riattivazione produttiva. Agriteco, ottenute le autorizzazioni, ha avviato nel mese di febbraio 2016 un completo monitoraggio della risorsa Chamelea gallina in tutto il Compartimento di Monfalcone, contemporaneamente in quelli di Venezia e Chioggia avveniva un monitoraggio per individuare i siti “donatori”.
Nel mese di marzo 2016 sedici pescherecci di Grado e Marano Lagunare, coordinati dai biologi marini, hanno effettuato un’attività di preparazione delle aree che ad aprile sono state oggetto della riattivazione produttiva. Tra il 4 ed il 12 aprile 2016 diversi milioni di esemplari sono stati riposizionati nelle quattro aree individuate dai biologi oggetto della riattivazione.
In queste settimane stanno procedento le attività in campo (monitoraggi), di misura, analisi biometriche e attività complementari di laboratorio e si stanno svolgendo frequenti confronti con gli operatori del settore e i loro rappresentanti per l’elaborazione ed l’interpretazione dei dati. I monitoraggi, che proseguiranno nei prossimi mesi, mirano oltre a verificare l’attecchimento, ad individuare le aree più vocate da destinare all’azione di ripopolamento, verificando in particolare che l’ipotesi di lavoro che indica le zone più orientali del Compartimento Marittimo di Monfalcone siano le più adatte per la redistribuzione naturale delle larve nell’intero bacino Alto Adriatico.
L’attività di riattivazione produttiva e la costante collaborazione con gli istituti di ricerca, gli enti che operano sul territorio, gli interlocutori del mondo della pesca operanti nelle Regioni del Distretto Nord Adriatico dimostrano che il Cogemo di Monfalcone e le imprese di pesca stano compiendo una concreta evoluzione operativa verso un’innovativa gestione delle risorse, necessaria a salvaguardare la continuità delle attività di prelievo e nello stesso tempo degli stock.
Daniele Martina (COGEMO)